10anni

 


IL PICCOLO CARRARMATO BIONDO
È un piccolo carrarmato biondo la nostra Eleonora Paradisi. Nella quotidianità è una dolce e sensibile bambina di otto anni, una studentessa modello, l’orgoglio dei suoi genitori e della maestra, un esempio per gli altri scolari. È curiosa e volenterosa, le piace studiare, è sempre pronta ad imparare cose nuove. Ma quando arriva sul campo da rugby le cose cambiano. La tenacia, caratteristica costante in ogni sua azione, diventa la dote dominate. Dopo aver scoperto, grazie al fratello maggiore, il rugby, ha deciso che questo è quello che le piace fare. Niente tutù e scarpette da ballerina per lei, Eleonora è una rugbista. Dopo più di un anno dal primo incontro con la palla ovale, la piccola, ogni settimana, si ritrova sul campo con i suoi compagni per fare quello che più le piace: placcare l’avversario.


UNA MAMMA TENACE

Passione, impegno e… l’amore per la sua squadra. Annarita Tedeschi ha conosciuto il rugby grazie al fratello Aurelio. È stato lui il primo della famiglia a entrare nella BPC Volsci Rugby Sora. Poi è nata anche la “Rosa” e Annarita ha deciso che militare nella Volsci sarebbe diventata una “tradizione di famiglia”. È, però, soprattutto alla nascita del suo bambino Samuele che Annarita deve attribuire il merito di questa scelta. Cos’è successo quando è nato Samuele?

Il mio bimbo è la mia gioia. Ero già incinta da sei mesi quando me ne sono accorta. È stato il giorno più felice della mia vita. La prima volta che senti il suo battito è una sensazione indescrivibile, bellissima. Avere un figlio cambia molte cose. Cambiano le tue priorità, le tue abitudini e, purtroppo, cambia anche il tuo fisico. Perdere tutti i chilogrammi messi durante la gravidanza non è semplice.

È per questo che hai iniziato a giocare a rugby?

Forse all’inizio sì. Ho incominciato un po’ perché avevo bisogno di snellire la silhouette, un po’ per curiosità. All’inizio, però, non ne ero molto convinta. Poi ho socializzato con le mie compagne. Non avevo mai fatto parte di una squadra, nei miei lunghi quindici anni di attività sportiva ho praticato sempre sport individuali. Far parte di una squadra, però, sentire che giorno dopo giorno cresce l’affiatamento, mi ha convinto a rimanere

Cos’altro ti piace del rugby?

In campo sfoghi tutta la tua rabbia, la tensione accumulata durante la giornata. Così, dopo l’allenamento, torni a casa rilassata e senza pensieri

Il tuo compagno Domenico cosa pensa dello sport che hai scelto?

Il rapporto con il mio compagno è abbastanza libero. Ognuno di noi nutre profondo rispetto per l’altro, però è libero di prendere le sue decisioni e di seguire le sue passioni. Sono una femminista convinta e questo il mio compagno lo sa. È consapevole che per me il rugby è una sfida, un’ulteriore occasione per dimostrare che noi donne possiamo essere come, quando non migliori, degli uomini. Probabilmente questo è uno dei motivi per i quali si è innamorato di me ed è per questo che mi ha dato il suo supporto anche questa volta.

La stessa passione che ti spinge ad essere una rugbista la metti anche nel tuo lavoro?

Sono un’infermiera. Non si sceglie questo lavoro se non si è spinti da forti motivazioni. Il mio lavoro mi piace, ma per farlo ho dovuto studiare molto. L’università è dura e non si riesce a finirla senza passione. Quando si inizia il tirocinio, poi, tutto diventa ancora più difficile. L’inizio è stato un po’ traumatico, ma poi è andata bene.

Negli anni la passione per il tuo lavoro è rimasta sempre la stessa?

Sì, soprattutto perché l’impegno che metto nel mio lavoro viene ricompensato ogni giorno dal sorriso degli anziani ospiti nella struttura dove lavoro.

Da mamma, cosa auguri ai bambini che fanno parte della Volsci?

Che la loro vita sia sempre serena. Spero che imparino il rispetto e l’umiltà, valori importanti nello sport e nella vita. È questo che cerco di insegnare a mio figlio, proprio come i miei genitori l’hanno insegnato a me.




COME DE ANDRÈ

Professionista impegnato Piergiorgio Mariniello, che ha deciso di militare nella BPC Volsci Rugby Sora non solo come sportivo, ma anche come filmmaker. Ogni giorno, per lavoro, realizza video e cortometraggi e l’anno scorso ne ha girati molti anche per la sua squadra. Quest’anno è pronto a ripetere l’esperienza. Come nasce la tua passione per i video?

Sono una persona molto creativa e fantasiosa. Da sempre, sono appassionato di cinema, arte, musica e letteratura. Non penso serva aggiungere altro per spiegare da dove nasce la mia passione.>>

Come si diventa un filmmaker?

All’università ho studiato DAMS – ‘Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo’ – una facoltà perfettamente in linea con tutto quello che amo da sempre. Questo mi ha fornito le giuste competenze tecniche per iniziare a lavorare.>>

Qual è l’artista che meglio ti descrive?

Se penso alla sua filosofia di vita, sicuramente de André. Abbiamo la stessa visione del mondo. Ma anche Pasolini.>>

Cosa ti accomuna a questi artisti?

Sono persone che cercano gli ultimi e tentano di salvarli. Hanno vissuto l’arte nella vita. Hanno perseguito, ostinati, i loro obiettivi. Anch’io sono così.>>

Potresti citare un verso di De André che ami pronunciare?

Potrei citare canzoni intere, ma mi limiterò a dire “Ma che bello il mio tempo, che bella compagnia”. È un verso della canzone ‘Anime salve’.>>

Perché hai iniziato a giocare a rugby?

Come si può evincere da quanto detto sinora, sono un anticonformista. Il rugby lo è anch’esso. Diversamente da quanto succede nelle altre manifestazioni sportive, dopo ogni partita di rugby, indipendentemente dal risultato, si festeggia. L’ho costatato la prima volta l’anno scorso, durante l’incontro Italia-Galles. La tifoseria delle due squadre era mischiata. C’erano persone di ogni età, famiglie intere. La sportività che regna in un incontro di rugby non ha pari. Era la prima volta che assistevo ad una partita di rugby e l’inizio della mia passione.>>

Cosa ti ha insegnato il rugby?

Il rugby ti insegna a conoscere i tuoi limiti. Nella vita professionale mi impegno per affermarmi, ma nella Volsci ho imparato a mettere da parte la mia individualità per il bene della squadra.>>
 
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