Il pensiero (ovale ovviamente) che da sempre vuole trasmettere questo blog è ben riassunto nella frase iniziale :"Il rugby sono 14 uomini che lavorano insieme per dare al quindicesimo mezzo metro di vantaggio.", famosa citazione di Charlie Saxton, un All Blacks degli anni 30, ed è tenendo bene in mente questa frase che questa settimana vi proponiamo ben due video con una scorpacciata di mete che non sono solo prestazioni di singoli ma di intere squadre a partire dalle fasi statiche passando per il famoso passaggio "indietro" tipico di questo sport, che obbliga la squadra ad attaccare in modo corale, fino alla tanto sognata meta, che spesso ha un valore particolare se segnata per esempio sotto i pali avversari o in un sempre sentito derby o ancora nei confronti dei pregiudizi e delle etichettature come ha fatto questa settimana Gareth Thomas. Come se un Cannavaro nostrano di 1.95m per 110kg dicesse di essere gay, cosi ha fatto Gareth, bandiera del Galles con il quale vanta più di 100 presenze di cui svariate da capitano e capitano del grande slam del 2005, convocazioni con i Lions britannici e anche di questi capitano, in pratica una leggenda del rugby gallese, un giocatore ed un uomo a cui non manca di certo il coraggio ed i fatti di questi giorni lo testimoniano. Ora sta ad ognuno di noi giudicare o pregiudicare quest'uomo, pensando magari a come ci comporteremmo se succedesse ad un nostro amico, ad un nostro compagno di squadra, magari risponderemmo come hanno fatto Stephen jones e Martyn Williams in quel pub di Cardiff: con una pacca sulla spalla al vecchio Gareth e dicendo "Ma che problema cè?", "Ma perchè non ce l'hai detto prima?", proprio perchè i problemi si attaccano insieme e il sostegno ovale non è mai stato soltanto un gioco o soltanto un "divertimento".